L’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici, nell’ambito della sua Scuola di Formazione in Intelligence e Analisi Strategica,  organizza il corso online di alta formazione “HUMINT e Sicurezza Nazionale: tecniche operative di Human Intelligence per il contrasto alle minacce del XXI secolo”.

Il corso online di alta formazione

  • Consente ai partecipanti di acquisire una buona conoscenza del ruolo insostituibile della HUMINT nell’intelligence del XXI secolo, dei principi e le tecniche operative della HUMINT e del “ciclo di reclutamento” di una fonte umana occulta.
  • Approfondisce il ruolo e le specifiche caratteristiche della HUMINT nei principali settori di interesse delle agenzie di intelligence: intelligence politica e militare; intelligence economico-finanziaria; sicurezza cibernetica; controspionaggio e controingerenza (counterintelligence); controterrorismo; contrasto alla criminalità organizzata.
  • Analizza le trasformazioni della HUMINT e le sue tecniche operative nell’era cibernetica e l’applicazione delle nuove tecnologie a tutte le fasi del ciclo di reclutamento.
  • Consente agli iscritti di apprendere diverse tecniche utili a sviluppare le proprie competenze pratiche di ricerca HUMINT e di elicitation.    

I Lezione. Breve viaggio introduttivo nel mondo della HUMINT.  Il  ciclo di reclutamento di fonti umane occulte

Luigi Sergio Germani  (Direttore dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici).

II Lezione. Tecnica professionale operativa nella HUMINT

Paola Betti  (Psicologa, già Dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri-comparto sicurezza).

III Lezione. Obiettivi informativi e tecniche HUMINT relazionali, comunicative ed elicitative

Marco Cannavicci (Ufficiale medico psichiatra, esperto in tecniche HUMINT e sicurezza).

IV Lezione. Le operazioni HUMINT nello spionaggio industriale e nell’intelligence privata

Luigi Ciro De Lisi(Generale della Guardia di Finanza, é stato Dirigente nel Comparto Sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri nei settori della criminalità organizzata, del terrorismo e dell’economia e finanza).

V Lezione. Uno sguardo comparativo alla HUMINT in diversi settori della sicurezza nazionale: intelligence politica e militare, controterrorismo, controspionaggio e contrasto alla criminalità organizzata

Carlo Parolisi (già Capo della Divisione Controspionaggio dell’AISE, in precedenza Vice-Capo del Centro Operativo SISDE dedicato al controterrorismo e alla controeversione).

VI Lezione. La gestione delle informazioni HUMINT: come si valuta  l’affidabilità/attendibilità di una fonte umana e come di redige un rapporto HUMINT

Paolo Salvatori (già Direttore della Divisione Controterrorismo e della Divisione Controproliferazione dell’AISE).

VII Lezione. Le operazioni HUMINT nella counterintelligence: metodologie e casi-studio

Massimo Bontempi (Prefetto, già Direttore Centrale dell’Immigrazione e della  Polizia delle Frontiere).

VIII Lezione. Il ruolo e le metodologie della HUMINT nel controterrorismo e nella controeversione 

Andrea Ammendola (Raggruppamento Operativo Speciale dell’Arma dei Carabinieri).

IX Lezione. Il ruolo e le metodologie della HUMINT nel contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso

Carlo Collarino (Commissario della P.S., Squadra Mobile della Questura di Roma – Sezione Criminalità Organizzata, Capo della Catturandi).

X Lezione. Strumenti tecnologici di spionaggio a supporto delle attività HUMINT
Carlo Cannatà (esperto di tecnologie di intelligence).

XI Lezione. HUMINT a mani nude: metodologie e tecniche sociali per il potenziamento personale

Roberto Di Nunzio (Giornalista e Saggista, docente di tecniche sociali dell’informazione e degli aspetti sociologici dell’information warfare).

XII Lezione. Cyber-Humint:  la funzione HUMINT nel dominio cyber

Dino Mora (già Chairman del NATO HUMINT Working Group presso il Comando Supremo della NATO, Norfolk, attualmente Cyber-Threat Intelligence Manager, Disruptive Consulting, Roma).

XIII Lezione. Le tecniche HUMINT e di Human Network Analysis and Targeting nel contrasto alle minacce asimmetriche e ibride

Mario Matteucci (Membro dell’Unità Tecnico-Operativa per il controllo degli armamenti, delle armi chimiche e di distruzione di massa, Ministero degli Affari Esteri).

XIV  Lezione. Il rilancio della HUMINT per la sicurezza nazionale italiana: verso una collaborazione tra intelligence istituzionale e intelligence privata (In arrivo)

Umberto Saccone (già Capo Centro Controspionaggio del SISMI, Senior Advisor del Europe West Leader Employee&Physical assets Security Risk Management per Ernst and Young).

XV Lezione. L’intelligence economica quale strumento di sviluppo e progresso nazionale. Ruolo, profili, ambiti operativi, aree di intervento di una corretta attività HUMINT nel settore

Paolo Costantini(Generale della Guardia di Finanza, già  funzionario dei Servizi d’intelligence italiani, CEO Rotas Consulting-A Legal Intelligence Firm).

XVI  Lezione. HUMINT interculturale applicata: casi studio e lezioni apprese

Andrea Marco Silvestri (Antropologo e security consultant).

INFORMAZIONI, COSTI, ISCRIZIONI ONLINE

A proposito di HUMINT, l’Istituto pubblica pillole di HUMINT per ampliare costantemente le nozioni pratiche e teoriche apprese durante i corsi.

Quale il valore della #HUMINT rispetto alle sempre più nuove tecnologie e alla realtà cyber?
Nella sua analisi – “The More Things Change”: Humint in the Cyber Age in The Palgrave Handbook of Security, Risk and Intelligence, Palgrave Macmillan, 2017, David Gioe tratteggia l’autorità della HUMINT sulle altre discipline di #intelligence, quali #SIGINT, #ELINT o #IMINT, metodi di raccolta di informazioni rapidi e in costante evoluzione che risultano non ancora in grado di rimpiazzare completamente le operazioni HUMINT, attestandosi piuttosto a un ruolo di complemento essenziale alla raccolta di intelligence tradizionale.

La HUMINT, dice Gioe, continua ad essere l’unico tipo di raccolta in grado di fornire una conoscenza diretta dell’avversario attraverso elementi di prima mano, atti a dipingere un quadro dell’insieme basato su aspetti individuali e personali, che permettono di fornire indicazioni su intenzioni e possibilità dell’avversario. L’approccio diretto è, come abbiamo visto approfonditamente nel nostro corso, un approccio che richiede una grande capacità di interpretazione psicologica dell’essere umano e della sua comunicazione non verbale ed emotiva, aspetti ovviamente inafferrabili in altri tipi di intelligence basati sulla raccolta informatica.

La minaccia dell’impronta digitale lasciata da altri tipi di raccolta operata nel #cyberspazio è meno complessa nella HUMINT, che viene però complicata dalla sempre più diffusa e perfezionata capacità di controllo biometrica nei luoghi di transito. In termini di counterintelligence, ostacolare la #SOCMINT, tipo di raccolta di intelligence estremamente funzionale, significa educare i propri obiettivi sensibili a restare invisibili nel cyberspazio, tenendo quindi parallelamente alta la necessità dell’operazione HUMINT. La raccolta HUMINT si avvale dei nuovi strumenti tecnologici per una diffusione più rapida delle informazioni, avvalorate dalle uniche e insostituibili #softskills HUMINT: l’intuizione e l’intelligence emotiva applicate al contatto reale.

Gioe rimarca che, nonostante i benefici della sicurezza di un contatto tracciato e operato virtualmente, vengono a mancare fattori umani peculiari della HUMINT in grado di accedere a, motivare, guidare e mantenere produttiva una recluta. La debolezza più grande della HUMINT, per Gioe, risiede attualmente nella diffidenza accusata da chi è approcciato per il reclutamento. La diffusione di informazioni sensibili (si veda il caso Snowden), ha l’effetto di creare una crisi di fiducia nelle capacità della sicurezza dell’intelligence e questo comporta più difficoltà nel convincere un target ad essere reclutato.

Cosa succede in un approccio #HUMINT?

Nell’approccio HUMINT, nel contatto iniziale fra la fonte e quello che definiremo “operatore HUMINT”, il successo nello sforzo della raccolta di #informazioni dipende in larga parte dalla disponibilità della fonte nel comunicare. L’operatore Humint deve necessariamente conoscere a fondo le norme culturali, le anomalie e i fattori emotivi che devono essere gestiti nell’approccio e scambio, in modo da poter selezionare le #strategie corrette e appropriate per una ricerca efficente di informazioni.

Nella fase di approccio, l’obiettivo primario dell’operatore Humint è quello di stabilire un rapporto con la fonte, che non deve essere necessariamente conscia del suo ruolo di informatore. L’operatore Humint, da parte sua, resterà sempre attento agli indizi verbali e non verbali che indicano la necessità di modificare le tecniche di approccio, che devono sempre essere determinate con attenzione.
Tenendo presente che le fonti Humint cooperano consapevolmente o meno per vari motivi, ad esempio patriottismo o ideologia o guadagno personale, non va sottovalutata la risposta all’emozione o alla logica. L’operatore Humint deve conoscere le caratteristiche sfruttabili della fonte Humint grazie al lavoro di preparazione fatto sul soggetto, ma anche grazie al riconoscimento delle caratteristiche evidenti sul momento, come le espressioni facciali, la gestualità, le risposte involontarie quali sudorazione o movimenti oculari. L’alta attenzione durante tutto l’approccio e lo stabilirsi del rapporto fra operatore e fonte, non cede nel momento in cui l’operatore ottiene le informazioni di cui ha bisogno: l’approccio su queste basi deve essere rafforzato in vista di ulteriori contatti.

Lettura: Human Intelligence Collector Operation, Training Manual, vers. 2006/FM2-22.3

Robin Dreeke, ex capo del Counterintelligence Behavioral Analysis Program del Federal Bureau of Investigation offre i suoi consigli per mettere in pratica una #elicitazione di base all’interno di un approccio #Humint. Dreeke nel corso della sua carriera ha acquisito profonda competenza nel reclutamento di #agenti operativi, una #formazione avanzata nel campo della psicologia sociale e dell’applicazione pratica della scienza alla base dello sviluppo delle relazioni e della fiducia.

– Non fate domande. Mettono in allerta, possono preparare il terreno a una menzogna e fanno valutare alla persona che cosa potete fare con le informazioni.
– Siate chiari su quali informazioni cercate.
– Create il giusto ambiente di elicitazione.
– Create il “sandwich dell’elicitazione”. Le persone tendono a ricordare la prima e l’ultima cosa di cui si parla: utilizzate argomenti di costruzione del rapporto sociale non minacciosi, posti nel dialogo ai due estremi dell’informazione ricercata.
– Dopo l’approccio iniziale, cominciate con chiacchiere non correlate alle informazioni richieste.
– Utilizzate una “affermazione presuntiva”, il cui funzionamento si basa sulla necessità di correggere gli altri. Una volta fatta l’affermazione, le persone hanno tre possibilità: confermare, negare, sconfessare